martedì 6 settembre 2016

alcol e comorbilità

Con il termine di comorbilità o "doppia diagnosi" si indica la concomitanza di abuso o dipendenza da sostanze psicotrope e un disturbo psichiatrico, come ad es. ansia, depressioni o psicosi. Nello specifico, l'organizzazione Mondiale della Sanità (1995), definisce la doppia diagnosi come "la coesistenza nel medesimo individuo di un disturbo dovuto all'uso di sostanze psicoattive e di un altro disturbo psichiatrico". In tal senso, si suole suddividere tre tipologie di comorbilità:
1. La sostanza precede, causa o slatentizza una sintomatologia psichiatrica (ad es. l'alcol può scatenare una sintomatologia depressiva);
2. La sostanza viene utilizzata per sedare una sintomatologia preesistente (ad es. l'alcol viene utilizzato per sedare sintomi ansiosi);
3. L'abuso o dipendenza e il disturbo psichiatrico sono due entità diagnostiche separate ma coesistenti.
Ma quali sono i disturbi psicopatologici più frequenti, associati alla dipendenza patologica? Uno studio del 2004, pubblicato dall'Osservatorio Europeo delle Droghe (www.emcdda.europa.eu), ha mostrato come circa il 50 - 90% della popolazione tossicodipendente soffrisse, già all'epoca, di disturbi della personalità (ex Asse II del DSM IV), soprattutto Antisociale e Borderline, seguiti da psicopatologie di carattere depressivo e ansioso (20 - 60%) ed un restante 15 - 20% rappresentato da disturbi psicotici (ex Asse I del DSM IV). Da qui, tuttavia, non è semplice distinguere la priorità sintomatologica delle due forme psicopatologiche: una persona con problematiche di alcol e disturbo ansioso, ad esempio, potrebbe utilizzare la sostanza come automedicazione psicologica (self - medication), per sedare, appunto, la tensione e lo stress, eventuali episodi di attacchi di panico o pensieri intrusivi come rimuginazioni ossessive. Oppure la sostanza alcolica, sempre in questa stessa persona, potrebbe aver preceduto, slatentizzato o causato una sintomatologia ansiosa, indotta dall'intossicazione acuta o cronica e dalle crisi di astinenza, piuttosto che soffrire di forme psicopatologiche coesistenti ma parallele.
Nello specifico, per ciò che concerne la dipendenza da alcol, Janiri e Guglielmo (2008) ci informano che 1/3 di persone con disturbi psichiatrici può incorrere in una dipendenza da alcol e che circa i 3/4 di soggetti alcolisti presenta una psicopatologia concomitante (www.lapromessa.org). Non dimentichiamo, inoltre, come l'abuso di alcol sia associato, non solo ad ansia e depressione, ma anche a disturbi traumatici (PTSD) ed a distress.
Il concetto di "doppia diagnosi" è importante poiché, come abbiamo visto, l'abuso psicotropo e psicopatologia vanno, sovente, di pari passo (circa un paziente su due). Da qui, si può ben immaginare come una corretta diagnosi differenziale, svolta da personale aggiornato e qualificato seppur difficoltosa e altamente complessa, sia il presupposto di un'efficace presa in cura del soggetto, non parcellizzata ed approssimativa, ma specifica e, allo stesso tempo, integrata da un collaborativo lavoro di Rete, pubblico e privato.

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