"La dipendenza da Internet o Net Addiction,
nonostante ancora non sia classificata come un disturbo comportamentale a
sé stante all'interno del DSM 5 (APA, 2013), a differenza del Gioco
d'Azzardo, mostra, tuttavia, sintomi ben definiti da un punto di vista
fenomenologico, ovvero come segni psicopatologici che possono essere
osservati da un occhio clinico. Procediamo con ordine. Il termine
Dipendenza da Internet nasce nella seconda metà degli anni '90 del
secolo scorso, grazie ai lavori pionieristici di Golberg (1995) e di
Kimberly Young (1996), che coniò il termine "Internet Addiction
Disorder". In Italia, il primo professionista che si interessò
dell'Internet Addiction Disorder fu Tonino Cantelmi (2001), creatore,
insieme a Del Miglio e Gamba, del Test U.A.D.I (Uso, Abuso e Dipendenza
da Internet), composto da 80 items, suddivisi in cinque fattori:
impatto; sperimentazione; evasione, dissociazione e dipendenza.
L'impatto si riferisce alla quantità di tempo speso davanti alla Rete.
La sperimentazione riguarda il processo di approccio alle novità ed
all'apprendimento, soprattutto in termini di gratificazione, che se ne
ricava (nel caso dei Internet, apprendo i suoi funzionamenti, le sue
modalità ed il piacere connesso). Il problema nasce quando il tempo
speso davanti ad un computer e ad uno smartphone non è solo cospicuo, ma
così piacevole e gratificante per il soggetto da oscurare ed escludere
tutto il resto: ecco che la tecnologia, di cui sopra, diviene strumento
elettivo per evadere (fattore Evasione) dalla realtà e, nei casi più
gravi, di produrre una vera e propria dissociazione esperenziale (la
Rete viene utilizzata non più in modo complementare alle altre attività,
bensì come sostitutiva. Una vera e propria realtà parallela virtuale).
La dipendenza nasce quando si instaurano:
1. il bisogno reiterato e continuo della Rete e la sua relativa ricerca spasmodica (craving);
2. astinenza e tolleranza verso il comportamento d'abuso e dipendenza (nervosismo, scoppi d'ira e di aggressività quando si è costretti a stare lontani dalla Rete) e bisogno sempre maggiore della reiterazione del comportamento.
Ma quali sono i primi segnali di allarme? (Tonioni, 2011):
- Tempo eccessivo trascorso davanti al PC o telefonino;
- Diminuzione del rendimento, dell'interesse scolastico e difficoltà nelle relazioni tra pari (anche in termini di bullismo);
- Isolamento sociale e familiare;
- Scarso investimento emotivo nelle relazioni, anche per paura e vergogna;
- Diminuzione degli interessi sociali;
- Aumento dell'aggressività, nervosismo, compresa una progressiva scarsa tolleranza alla frustrazione, e umore che tende ad incupirsi."
1. il bisogno reiterato e continuo della Rete e la sua relativa ricerca spasmodica (craving);
2. astinenza e tolleranza verso il comportamento d'abuso e dipendenza (nervosismo, scoppi d'ira e di aggressività quando si è costretti a stare lontani dalla Rete) e bisogno sempre maggiore della reiterazione del comportamento.
Ma quali sono i primi segnali di allarme? (Tonioni, 2011):
- Tempo eccessivo trascorso davanti al PC o telefonino;
- Diminuzione del rendimento, dell'interesse scolastico e difficoltà nelle relazioni tra pari (anche in termini di bullismo);
- Isolamento sociale e familiare;
- Scarso investimento emotivo nelle relazioni, anche per paura e vergogna;
- Diminuzione degli interessi sociali;
- Aumento dell'aggressività, nervosismo, compresa una progressiva scarsa tolleranza alla frustrazione, e umore che tende ad incupirsi."
Fonte: articolo pubblicato su: http://www.medicitalia.it/blog/psicologia/7261-uso-corretto-internet-abuso-dipendenza.html
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