
Credo
che uno degli aspetti di cambiamento più significativi e, allo stesso
tempo, più difficili, sia la consapevole accettazione che la Vita sia
contraddistinta da cicli esistenziali che ci appaiono e che percepiamo
mortiferi, immutabili e che ci fanno sentire in stallo. In altre parole,
abbiamo difficoltà ad accettare le nostre pause, spesso percepite con
frustrazione e dolore, e il bisogno sia
del
nostro organismo di riposarsi, e di riprendere fiato, nonché della
nostra psiche di interrogarsi, prima, e di simbolizzare in modo
congruente, poi, ciò che il corpo ci sta comunicando. Ma un cambiamento
realistico non può non contemplare, in termini di empowerment e di
promozione di benessere, il rispetto della nostra Umanità, dei nostri
naturali limiti. Potersi fermare è un apprendimento importante per lo
sviluppo della nostra creatività, e, di conseguenza, della possibilità
di affrontare il mondo e le sue sfide con maggiore resilienza, e un
"antidoto" fondamentale contro i nemici naturali del nostro Potere
Personale (Rogers, 1977): l'impotenza, che ci fa demoralizzare,
abbattere e fuggire dai problemi, e l'onnipotenza che, al contrario, ci
fa combattere sino allo spasimo contro i nostri demoni, arrivando
inevitabilmente a farci del male. E se ciò vale per i nostri clienti,
tanto più diviene fondamentale per chi, come noi, si occupa di relazioni
di aiuto.
Francesca Carubbi
Psicologa e psicoterapeuta rogersiana
www.psicologafano.com