giovedì 2 maggio 2019

Dipendenza e il valore salvifico del limite

Ed è proprio nel momento in cui poniamo limiti all'Altro che sentiamo, paradossalmente, una profonda solitudine. Perché, porre un freno, mettere uno stop, un punto finale significa spezzare un meccanismo relazionale disfunzionale che, per quanto sofferente, è stato il nostro modo, unico e irripetibile, di farci accettare e amare. Un copione dalle battute tristi, ma l'unico che sapevamo interpretare, e incarnare alla perfezione. Un'interpretazione, da qui, difficile da abbandonare. E, allora, quando riusciamo a dire NO!, ecco che inevitabilmente ci allontaniamo, con coraggio, dal nostro sé ideale e dalle aspettative altrui, con cui ci siamo identificati per una vita intera e che, inconsapevolmente, ci hanno improntato. Quando poniamo un limite, ci sentiamo sì più forti e liberi, ma, allo stesso tempo, tremendamente senza più difese: farlo non è mai indolore. Ma come insegna Jung, non dobbiamo essere buoni, ma integri.

Francesca Carubbi
Psicologa e psicoterapeuta rogersiana
www.psicologafano.com

L'importanza del fermarsi...


Credo che uno degli aspetti di cambiamento più significativi e, allo stesso tempo, più difficili, sia la consapevole accettazione che la Vita sia contraddistinta da cicli esistenziali che ci appaiono e che percepiamo mortiferi, immutabili e che ci fanno sentire in stallo. In altre parole, abbiamo difficoltà ad accettare le nostre pause, spesso percepite con frustrazione e dolore, e il bisogno sia del nostro organismo di riposarsi, e di riprendere fiato, nonché della nostra psiche di interrogarsi, prima, e di simbolizzare in modo congruente, poi, ciò che il corpo ci sta comunicando. Ma un cambiamento realistico non può non contemplare, in termini di empowerment e di promozione di benessere, il rispetto della nostra Umanità, dei nostri naturali limiti. Potersi fermare è un apprendimento importante per lo sviluppo della nostra creatività, e, di conseguenza, della possibilità di affrontare il mondo e le sue sfide con maggiore resilienza, e un "antidoto" fondamentale contro i nemici naturali del nostro Potere Personale (Rogers, 1977): l'impotenza, che ci fa demoralizzare, abbattere e fuggire dai problemi, e l'onnipotenza che, al contrario, ci fa combattere sino allo spasimo contro i nostri demoni, arrivando inevitabilmente a farci del male. E se ciò vale per i nostri clienti, tanto più diviene fondamentale per chi, come noi, si occupa di relazioni di aiuto.

Francesca Carubbi
Psicologa e psicoterapeuta rogersiana
www.psicologafano.com