Dipendenza e il valore salvifico del limite
Ed
è proprio nel momento in cui poniamo limiti all'Altro che sentiamo,
paradossalmente, una profonda solitudine. Perché, porre un freno,
mettere uno stop, un punto finale significa spezzare un meccanismo
relazionale disfunzionale che, per quanto sofferente, è stato il nostro
modo, unico e irripetibile, di farci accettare e amare. Un copione dalle
battute tristi, ma l'unico che sapevamo interpretare,
e incarnare alla perfezione. Un'interpretazione, da qui, difficile da
abbandonare. E, allora, quando riusciamo a dire NO!, ecco che
inevitabilmente ci allontaniamo, con coraggio, dal nostro sé ideale e
dalle aspettative altrui, con cui ci siamo identificati per una vita
intera e che, inconsapevolmente, ci hanno improntato. Quando poniamo un
limite, ci sentiamo sì più forti e liberi, ma, allo stesso tempo,
tremendamente senza più difese: farlo non è mai indolore. Ma come
insegna Jung, non dobbiamo essere buoni, ma integri.
Francesca Carubbi
Psicologa e psicoterapeuta rogersiana
www.psicologafano.com
Nessun commento:
Posta un commento